Il progetto SPiNCAR rende operativi gli obiettivi del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR).

Definendo standard di sicurezza minimi e i relativi indicatori omogenei per le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, il progetto mira a costruire un’intelaiatura di riferimento con cui Regioni e singole aziende sanitarie e ospedaliere possano valutare miglioramenti e criticità rispetto all’uso degli antimicrobici e alle misure di contenimento delle resistenze, alla luce delle proprie performance e del confronto con realtà analoghe a livello regionale e nazionale.

Gli obiettivi del progetto e lo stato dei lavori

Il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza 2017-2020 risponde alle sfide evidenziate dalla letteratura e dalle Organizzazioni e Istituzioni nazionali e internazionali e in particolare alle raccomandazioni dell’Unione Europea all’Italia in seguito alla site visit dell’ECDC del gennaio 2017, proponendo interventi in ottica One Health e che favoriscano quanto più possibile un approccio comune nelle diverse realtà regionali al tema dell’uso appropriato degli antimicrobici e del contenimento della diffusione delle resistenze batteriche.

SPiNCAR rende operativo il PNCAR, articolando i propri interventi in sei obiettivi specifici da realizzare in 24 mesi.

Si sono concluse le attività relative ai primi tre obiettivi specifici. La revisione della documentazione di riferimento (Linee Guida, Raccomandazioni, Normativa e letteratura scientifica) nell’ambito umano e veterinario e la valutazione delle evidenze e delle buone pratiche disponibili a livello nazionale e internazionale, ha permesso di identificare, valutare e rimodulare, grazie alla condivisione tra esperti, una serie di standard suddivisi per aree di specifico interesse (Stewardship, Governance …) che vanno a comporre lo strumento di valutazione.

Gli standard si strutturano in criteri minimi e aggiuntivi; i primi sono stati considerati dagli esperti come assolutamente essenziali per lo sviluppo di attività atte al contrasto dell’antimicrobico-resistenze e per l’attuazione del PNCAR. I criteri aggiuntivi, invece, rappresentano attività volte al miglioramento continuo della qualità dell’assistenza, una volta raggiunti i requisiti essenziali.

Due test pilota, condotti presso Aziende e Regioni, hanno permesso di raccogliere commenti sugli indicatori e testare la fruibilità dello strumento di compilazione.

Gli utilizzatori della piattaforma ufficiale saranno supportati nell’uso attraverso un pacchetto formativo appositamente realizzato e sperimentato (obiettivo 4).

A supporto del framework è previsto anche lo strumento delle site visit, con una formazione specifica per i partecipanti (obiettivo 5). Infine, si procederà alla fase di supporto e promozione di una prima applicazione del framework estesa alle regioni ed alle aziende (obiettivo 6).

SPiNCAR è realizzato da Istituto Superiore di Sanità, Regioni, Agenzia Sanitaria Emilia Romagna, Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna e Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Università di Torino, Catania e Milano, con il coordinamento dell’Università di Udine.

Il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza

Il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza (antimicrobial resistance AMR), cioè la capacità di un microrganismo di resistere all’attività di un farmaco antimicrobico, è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle sfide più importanti nell’ambito di sanità pubblica a livello mondiale nel prossimo futuro.

Sebbene la trasformazione dei ceppi batterici in organismi resistenti sia un meccanismo evolutivo naturale, l’uso improprio di antimicrobici a livello ospedaliero e territoriale, in campo veterinario e agricolo aumenta la pressione selettiva favorendo l’emergere, la moltiplicazione e la diffusione dei ceppi resistenti.

Lo sviluppo di antimicrobico-resistenza determina una perdita di efficacia del trattamento antimicrobico con conseguente prolungamento della degenza, aumento della mortalità e aumento dei costi. L’Italia occupa purtroppo i primi posti in Europa sia per infezioni da MDRO (multidrug resistance organism), sia per morti attribuibili a queste. Si stima che in Europa il 63,5% delle infezioni da MDRO si sviluppano in ambiente sanitario.

Per quanto riguarda l’Italia, gli studi condotti da ECDC e AIFA mostrano una realtà preoccupante: oltre il 40% dei pazienti ricoverati negli ospedali per acuti assume, non di rado in maniera inappropriata, un antibiotico, che anche nel contesto territoriale (primary care e strutture residenziali e semiresidenziali) risulta essere tra le prime categorie di farmaci per consumo.

Il fenomeno interessa anche il settore zootecnico/agricolo; infatti, l’Italia si colloca ai primi posti tra i Paesi dell’Unione Europea sia per consumi di antimicrobici che per i livelli di resistenza antimicrobica.

Si tratta, dunque, di un problema strutturato su molteplici livelli che impone l’impiego di strategie di intervento interdisciplinari e intersettoriali, che includano, tanto l’ambito umano quanto quello veterinario/zootecnico e agricolo, tanto il contesto ospedaliero quanto quello territoriale.

Per approfondire:

SPiNCAR: Progetto esecutivo CCM

ECDC: antimicrobial-resistance

Efsa: antimicrobial-resistance

Epicentro: antibiotico-resistenza

Ministero della Salute: PNCAR